La preghiera

La sorgente della vita domenicana

Punto di partenza per capire le caratteristiche della preghiera domenicana è il brano di Atti 2, 42, dove l’autore sacro presenta la prima comunità cristiana, la comunità apostolica
(poiché la nostra vita vuol essere una vita apostolica): “Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere”.
Vengono sottolineate alcune particolarità:
1) l’unione di fede (predicazione degli apostoli e ascolto dei fedeli);
2) l’unione della carità (la vita fraterna);
3) l’unione nella liturgia (frazione del pane, cioè l’eucaristia, e le preghiere).

Appare chiaro che il centro della primitiva comunità è Cristo (il suo insegnamento e la celebrazione eucaristica): una vita in comune con Cristo.

La vita domenicana si caratterizza come vita di fede, di carità e di preghiera in vista della sua finalità di predicazione evangelica. L’essere consacrati a Cristo e al suo vangelo determina il nostro stile di vita. Tutto ciò si riflette inevitabilmente sullo stile della nostra preghiera.
L’ascolto della Parola di Dio mira a trasformare il frate domenicano in “uomo evangelico”, per poter diventare predicatore evangelico.
L’eucaristia mira ad assimilarci a Cristo, a far nostri i suoi pensieri, progetti, scelte e azioni, per poter testimoniare al mondo la forza trasformante della sua grazia e poter far nostra la sua missione salvifica. L’Eucaristia è segno di unità e vincolo di amore.
La preghiera comune stimola, sostiene e rinsalda sia la vita fraterna (all’interno della comunità), sia la vita apostolica (all’esterno della comunità).

La vita fraterna – alimentata dalla parola divina e dall’eucaristia – è la testimonianza della credibilità del vangelo che annunciamo.

La preghiera personale è caratterizzata dal suo aspetto contemplativo:

  • la meditazione della Parola di Dio (la contemplazione del disegno salvifico di Dio che si attua in Cristo e nella Chiesa),
  • la devozione eucaristica (contemplazione del suo mistero di presenza e di amore),
  • la pratica del santo rosario (la contemplazione dei misteri della vita di Cristo, di Maria e della Chiesa).
In definitiva la vita di preghiera è strettamente legata all’impegno tipico del domenicano, che è quello dello studio e della predicazione: ne è la sorgente, secondo le parole assai note di Tommaso d’Aquino (“contemplari, et contemplata aliis tradere / contemplare, e trasmettere agli altri le cose contemplate”).
[di fra Attilio Carpin]